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Gli immobili destinati agli affitti brevi: a breve banca dati 

Come riporta Il sole 24 Ore del 29.09.21, ogni annuncio di affitto breve pubblicato online dovrà possedere un codice identificativo ed essere iscritto alla banca dati nazionale.

Il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia ha firmato il decreto ministeriale che disciplina la nascita di questa piattaforma che servirà per mappare le strutture ricettive e gli immobili destinati agli affitti brevi al fine di contrastare l’evasione nel settore turistico.  Il decreto attuativo ha già ottenuto parere favorevole del Garante per la privacy e nei prossimi mesi dovrà essere indetta una procedura pubblica per affidare la realizzazione della piattaforma.

La “banca dati” prevede che le unità destinate ad affitto breve presenti nel territorio nazionale vengano identificate secondo un codice identificativo (alfanumerico), da utilizzare in ogni comunicazione inerente all’offerta e alla promozione dei servizi all’utenza. Quest’ultimo obbligo – in base a quanto si apprende dalla bozza del decreto ministeriale – riguarderà i locatori di immobili con contratti di durata inferiore a 30 giorni, i titolari di strutture ricettive, i soggetti che esercitano intermediazione immobiliare e i portali telematici, pena la sanzione pecuniaria da 500 euro a 5.000 euro.

È previsto, infatti, che la banca dati indichi una serie di parametri idonei ad individuare la struttura ricettiva. Parametri come: la tipologia degli alloggi, l’ubicazione, la capacità ricettiva, gli estremi dei titoli abilitativi richiesti ai fini dello svolgimento dell’attività ricettiva, il soggetto che esercita l’attività, anche in forma di locazione breve, il codice identificativo regionale, o laddove questo non sia stato adottato, un codice generato dalla banca dati stessa.

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